Curiosità e aneddoti

Il termine “Plin” significa “pizzicotto” in dialetto piemontese, riferendosi al gesto utilizzato per chiudere questi piccoli ravioli. Questa tecnica non solo garantisce che il ripieno rimanga all’interno della pasta durante la cottura, ma aggiunge anche un tocco distintivo alla loro forma.
In tempi passati si era soliti cuocere i ravioli, scolarli e poi servirli all’interno di un tovagliolo, cosi da conservarne la morbidezza.
Questo piatto, è un piatto dalle origini contadine in quanto nasce dalla necessità di non sprecare nulla.
Nelle cascine piemontesi, le donne di casa riutilizzavano gli avanzi dominicali per creare un ripieno
gustoso per la pasta fresca.
Il sugo d’arrosto ha radici profonde nella cucina piemontese; nasce dalla necessità di valorizzare ogni parte dell’arrosto. Tradizionalmente, nulla veniva sprecato, e il sugo d’arrosto rappresenta proprio questa filosofia.
Il suo sapore ricco e intenso fa esaltare il ripieno degli agnolotti, diventando in questo modo il complemento perfetto.