Chi siamo

Eravamo 4 amiche al bar….

SIAMO IL PRIMO LOCALE DI TORINO A SERVIRE SOLO PLIN!
L’idea PlinTO è nata nel 2020 quando abbiamo iniziato a progettare un futuro di collaborazione nel mondo del food made in Italy. Ognuna di noi è stimolata in questa nuova avventura grazie all’esperienza professionale maturata nel confezionamento degli alimenti e nello sviluppo del business nel settore alimentare. Mettiamo in gioco le nostre capacità e motivazioni e siamo entusiaste di contribuire alla creazione e allo sviluppo di questo progetto.
Amiamo Torino, la nostra città per nascita o per scelta e la sua cucina è la base del nostro menù.

Monica C.

“Non sarò mai abbastanza cinico
Da smettere di credere
Che il mondo possa essere Migliore di com’è”

Da molto tempo Monica matura l’ambizione di gestite un’attività propria avendo chiari fin da subito due elementi fondamentali: la collocazione dell’attività, Torino e l’ambito di applicazione, il cibo; solo agli inizi del 2020 però, dopo un lungo percorso, i tasselli del complesso puzzle sembrano aver preso la giusta forma.

Monica ha solide radici nel territorio della famiglia, la città di Torino appunto, dove studia al liceo scientifico per poi passare al Politecnico e laurearsi in Ingegneria Chimica; d’estate invece, nelle langhe, a casa dei nonni di Neive, si raccolgono le nocciole, si vendemmiano Dolcetto e Nebbiolo e si preparano le conserve con le verdure dell’orto.

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Nel ’94 sposa Alfredo, suo compagno di vita, a cui seguirà la nascita di Filippo e subito dopo l’impiego in Ahlstrom, azienda Multinazionale Finlandese; nel 2001 nascerà Camilla e poco dopo per Monica inizierà la carriera di dirigente, principalmente in ambito commerciale e di sviluppo business

È questo un periodo di viaggi molto frequenti, prima in Europa, Medio- Oriente e Africa, poi le Americhe e l’Asia; dall’esperienza in Ahlstrom, Monica impara a gestire problematiche e serrate negoziazioni con clienti di dimensioni e culture molto differenti, a relazionarsi con capi, colleghi e collaboratori da ogni parte del mondo. Dal punto di vista professionale (ma anche umano) si tratta di un’esperienza formativa molto importante e gratificante.

Dal 2010 al 2016, Monica attraversa il maggiore dei “periodi scuri”: la perdita dell’amatissimo papà ed una serie di turbolenze organizzative in azienda con scelte strategiche spesso non condivise che la porteranno nel 2016 alla chiusura del rapporto di lavoro dopo oltre 20 anni di collaborazione.

La forza per risollevarsi arriva ancora una volta dalle solide radici personali e dall’appoggio familiare; si ricandida presso il mondo delle aziende e diventa consulente, in Sviluppo Business, presso Roboplast, azienda Cuneese che offre da oltre 40 anni soluzioni di packaging a grandi gruppi alimentari internazionali, sia in Italia che all’estero.  Grazie a questa esperienza, Monica ri-entra in contatto con l’affascinante mondo del “food made in Italy”, mercato sicuramente già ricco di offerta ma che ha ancora margini di crescita interna e soprattutto estera. Lavorare nell’offerta di un packaging plastico richiede inoltre di mettersi continuamente alla prova su soluzioni sempre all’avanguardia, per coniugare esigenze differenti, dalla riduzione dello spreco alimentare (quindi la conservazione del cibo), agli elevatissimi standard igienici (ancora “più fondamentali “in quest’era di pandemia) alla sostenibilità ambientale. Saranno queste le tematiche, coniugate ad una tradizione familiare di grande attenzione culinaria, a fornire all’aspirante imprenditrice la guida nella scelta dell’idea imprenditoriale.

Monica per i suoi 50 anni (2019), in piena ripresa, corre la Maratona di New York con suo figlio Filippo; Camilla e Alfredo sono riusciti ad arrivare per vederli e filmarli al traguardo: urlano per loro più forte degli altri, li abbracciano e ridono alle lacrime di Monica prima dell’ultimo miglio: a 50 anni (tutto a novembre, maratona e compleanno), Monica capisce che ora è pronta per intraprendere una nuova sfida.

Quando Monica ne parla alle tre “compagne di cena”, loro non solo accolgono il progetto con entusiasmo ma subito si candidano a prenderne parte: ecco quindi la nascita di PlinTO e del “PlinTO team

Claudia M.

“Sei la mia donna, la forza delle onde del mare
Cogli i miei sogni e i miei segreti e molto di più”

Claudia proviene da un piccolo paesino della Romania (Buruienest- Neamt), quarta di una famiglia di sette fratelli, cresciuti in un ambiente tranquillo e sereno. Nonostante il papà sia l’unico lavoratore della famiglia, Claudia, come tutti i giovani Mihai, ha l’opportunità di studiare in una buona scuola per poi intraprendere la propria vita personale e professionale, con senso di indipendenza e responsabilità.

Claudia dal 2004 frequenta il liceo a Roman (Neamt) dove soggiorna in un campus di studenti gestito dalle suore; è proprio al campus che Claudia entra in contatto per la prima volta con culture e tipologie alimentari molto diverse dalla propria, perché il campus ospita ed è gestito da religiose di diverse provenienze (tra cui Italia, Slovenia, ma anche Indonesia e Giappone).
D’estate, per contribuire alle spese del Campus e del liceo, Claudia lavora come commessa in diversi negozi di alimentari fin dall’età dei 16 anni.

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Conseguita la maturità con ottimi voti, Claudia decide di spostarsi in Italia, dove già vivono e lavorano tre delle sue sorelle maggiori. Appena arrivata a Torino viene impiegata per i primi giorni come aiutante nel bar gestito dalla sorella ma solo dopo due settimane inizia a lavorare come collaboratrice domestica a casa di Monica.

Siamo alla fine del 2008, Claudia ha poco più di 19 anni, non conosce l’italiano e non ha mai svolto lavori di casa; in compenso casa di Monica è abbastanza un caos, più di 130m2 di alloggio, due bambini di 7 e 13 anni da gestire, Monica in viaggio per trasferte di lavoro ogni settimana, Alfredo in ufficio per oltre 10 ore al giorno.

È in questo clima che Claudia con impegno, pazienza e capacità, in breve tempo impara a parlare Italiano, a tenere pulita ed in ordine la casa, quando serve a cucinare per i bambini e talvolta per gli adulti.

Il rapporto di lavoro, di fiducia, stima e ormai anche di affetto tra Claudia e Monica dura ormai da oltre 13 anni; col tempo Claudia si è rilevata anche una persona in grado di risolvere tanti i piccoli/ grandi problemi che in una casa sono all’ordine del giorno, dalla rottura di un elettrodomestico alle comunicazioni con i vicini.

Gli altri momenti importanti della vita di Claudia sono stati il matrimonio con Nico 2014, la nascita dei bellissimi   Eduard (nel 2016) ed Emanuela (nel 2019) che oltre a dare un senso a tutto, hanno contribuito a dare a Claudia la motivazione per fare un salto in avanti dal punto di vista professionale.

Claudia ora ha 32 anni, ed è la prima ad aver aderito senza esitazioni al progetto PlinTO: “una ventata di aria fresca dopo due anni di pandemia” – lo ha definito appena le è stato raccontato.

Elena C.

“Depende
Depende ¿de qué depende?
De según como se mire, todo depende
Depende ¿de qué depende?
De según como se mire, todo depende”

Elena C, a questo punto della vita, sente di avere ancora potenzialità che ritiene inespresse ed è per questa ragione che non appena Monica le parla di PlinTO, decide di aderirvi senza esitazione.

Elena è di Torino, la terza di 4 fratelli.
Frequenta il liceo classico M. D’Azeglio e si diploma a pieni voti.
Sceglie la Facoltà di Giurisprudenza conseguendo la laurea nel 1997 e l’abilitazione alla Professione di Avvocato nel 2002.

Per Elena, da sempre perfezionista ed esigente con sé stessa, gli anni dell’Università non saranno una passeggiata: all’impegno dello studio (molto arduo in particolare per alcuni esami), si aggiunge il continuo supporto alla madre, impegnata ad assistere contemporaneamente il padre malato di leucemia e il fratello affetto da anni da una grave forma di disabilità.
Elena riesce comunque a portare a termine gli studi, grazie anche al sostegno di Stefano, fidanzato conosciuto sui banchi del liceo, con il quale si sposerà, dopo la morte del padre, nel 1998.

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Nel 1998 Elena inizia la fase del praticantato presso due diversi studi legali e la collaborazione presso un’onlus per la quale Elena svolge attività di consulenza legale; in questa fase Elena affronta la prima gravidanza da cui nascerà la bellissima Elisa e quindi, a distanza di 17 mesi, la seconda gravidanza da cui nascerà la piccola Anna. Nonostante l’attività lavorativa sia economicamente poco gratificante e la stanchezza dell’accudimento di due bimbe così piccole si faccia sentire, Elena è soddisfatta e non ha accantonato il pensiero di conseguire l’abilitazione all’esercizio della professione forense.

Mentre si prepara per l’esame prova anche un concorso per ottenere l’abilitazione all’insegnamento del Diritto ma dopo averlo superato decide comunque di tentare la strada della professione.
Intanto, attraverso l’onlus con la quale aveva collaborato, viene contattata da un ente per adozioni internazionali dove viene incaricata di prestare consulenza per le pratiche legali delle coppie aspiranti all’adozione e viene conquistata da questo settore di attività.
Tutto pare andare per il meglio ma improvvisamente, pochi giorni prima della data fissata per l’esame di stato, la madre di Elena è colta da un ictus fulminante.
Tra le pratiche della successione è necessario anche nominare un tutore per Giorgio, il fratello disabile e sarà Elena a ricoprire questo incarico che gli altri due fratelli Marco e Paola, spesso lontani da casa, preferiscono affidarle con fiducia.

Elena conseguirà il titolo da avvocato quasi due anni dopo, quando verrà anche assunta a tempo indeterminato presso l’Associazione Amici di Don Bosco dove diviene referente legale per le adozioni in Sud America. Nel 2005 Elena diviene mamma per la terza volta con la nascita della piccola Chiara e, poco dopo, socia al 50% della Giardini d’arte Sas che si occupa di progettazione, gestione e manutenzione di aree verdi pubbliche e private. La stessa società, gestita dal marito, nel 2010 rileva Agrisem un’attività commerciale in Torino in cui Elena collaborerà fino al 2016 quando, vinto un secondo concorso da insegnante, lascerà gradualmente tutte le altre attività e le cariche societarie per dedicarsi all’attività di docente di Diritto e Legislazione sanitaria a tempo pieno.
L’attività dell’insegnamento è sicuramente stimolante e ricca di sfide ed Elena, ritrovandosi in una fase della vita in cui risulta appagata dal punto di vista professionale e personale, sentendo il racconto del progetto di PlinTO ha ritenuto di aderire alla compagine sociale apportando la propria professionalità dal punto di vista amministrativo e legale.

Elena G.

“And I can’t wait to get on the road again
On the road again
Goin’ places that I’ve never been
Seein’ things that I may never see again
And I can’t wait to get on the road again”

Elena ha sempre avuto tre grandi passioni: la medicina, i viaggi e la cucina.

Fin da piccola ha sognato di fare il medico occupandosi di pronto soccorso e così dopo la maturità classica si è iscritta a medicina laureandosi all’Università di Torino nel 1990 ed entrando subito in specialità di ortopedia e traumatologia sempre a Torino.

Assunta durante il primo anno di specialità nel 1992 presso la Seconda Clinica Ortopedica al CTO, si è occupata di ortopedia e traumatologia in generale, preferendo da sempre la gestione del paziente traumatizzato ed il lavoro di pronto soccorso.

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Nel 1997 ha sposato Gualtiero, all’epoca già suo compagno di vita da 12 anni.

Quando nel 2002 venne creato il reparto di Traumatologia (esperimento a livello regionale di formare un reparto che si occupasse di sola traumatologia) ha aderito al progetto con grande piacere.
Da allora si occupa di traumatologia maggiore, pur nella variazione di assetto del reparto (rientrato a fare parte della Prima Clinica Ortopedica), rimanendo la referente per questo tipo di patologia.

Nel 2004 la famiglia si è allargata con l’arrivo di Emma, adottata all’età di un anno.

Nel 2013, sensibilizzata al problema del trattamento di pazienti anziani e fragili dal marito (Geriatra) ha lavorato per creare un percorso dedicato a questi pazienti: da allora è infatti attivo un ambulatorio specifico dove i pazienti anziani vengono seguiti per i problemi ortopedici e dal punto di vista osteometabolico.
Ad oggi è il responsabile dell’area traumatologica nonché dell’ambulatorio che si occupa delle fratture da fragilità.

Nel 2017 ha iniziato a collaborare con la Regione Piemonte nella creazione di un gruppo di risposta medica alle maxi emergenze, entrando a far parte dell’ospedale da campo EMT2 (unico ospedale da campo di secondo livello in Italia). Con questo fantastico gruppo ha fatto 2 esperienze europee di esercitazione ed una esperienza di lavoro in emergenza nel 2019 in Mozambico

Da sempre viaggia in giro per il mondo, passione in parte condivisa con Gualtiero e oggi anche con Emma.
Ha girato il Sudamerica quasi completamente, visto parte dell’America del nord e centrale, parte dell’Asia. Ma negli ultimi 20 anni ha viaggiato molto spesso nel sud dell’Africa girando in lungo ed in largo con fuoristrada e tenda.

Alla cucina si è sempre dedicata più per passione che per necessità: ama cucinare per amici e famiglia, organizzando spesso feste con molti invitati.
Da sempre cucina per i pranzi di famiglia cercando di unire i piatti della tradizione ad un po’ di innovazione, magari portando in tavola suggestioni dei paesi in cui ha viaggiato. Adora il finger food ed assaggiare cucine diverse, crede però che la miglior cucina sia quella italiana e familiare.