Curiosità e aneddoti
Il “Persipin PlinTo” riprende il concetto della pesca ripiena, un dolce che aonda le sue radici nella cucina contadina piemontese. Durante l’estate, le pesche mature abbondavano nelle campagne, e le famiglie trovarono un modo creativo per utilizzarle: svuotarle e riempirle con ingredienti facilmente reperibili, come gli amaretti e il cioccolato.
Gli amaretti, ingrediente fondamentale nel ripieno della pesca ripiena, hanno una lunga storia nel Piemonte questi biscotti, originari di Mombaruzzo e Saronno, a base di mandorle e albume d’uovo sono diventati un simbolo della pasticceria regionale.
Il cioccolato è un altro elemento centrale del Persipin PlinTo e ha un posto d’onore nella tradizione piemontese. Torino, in particolare, è considerata la capitale del cioccolato in Italia, famosa per aver dato vita a delizie come la gianduia.
L’abbinamento del cioccolato con gli amaretti non è casuale. Nella cucina piemontese, è molto comune giocare con contrasti di sapori, e in questo caso, la dolcezza del cioccolato si sposa perfettamente con il retrogusto leggermente amaro degli amaretti. Questo equilibrio tra dolce e amaro è parte del fascino del piatto e una caratteristica che affonda le sue radici nelle tradizioni regionali.
La crema di pesche che accompagna il nostro piatto, oltre a conferire uno strato ulteriore di sapore, rappresenta un modo creativo di reinterpretare la frutta in una forma vellutata e sofisticata.
Sebbene la pesca ripiena nasca nelle cucine contadine, presto divenne popolare anche presso la nobiltà piemontese. Durante il XIX secolo, le pesche ripiene erano spesso servite nei banchetti delle famiglie aristocratiche, durante le grandi occasioni e le festività estive che apprezzavano il contrasto tra la freschezza del frutto e la ricchezza del ripieno.